In questi giorni si sarebbe svolta la 24esima edizione del Val di Susa Film Festival, organizzato dall’associazione Valsusa Filmfest.
Un evento unico perché espressione di un territorio molto vivace,che, grazie alla sua posizione geografica di confine ha saputo confrontarsi con altre culture e sfuggire al rischio di provincialismo e chiusura
Un territorio che, essendo per tradizione abitata da cittadini partecipi e attivi, non a caso la lotta di Liberazione vide una massiccia presenza di partigiani in queste zone, vuol reagire alla tendenza che, in seguito alla chiusura delle fabbriche , lo vuole sempre più come un corridoio di passaggio, una valle splendida preda di turisti, spesso. portatori di una cultura aliena e predatoria, rispetto ai valori culturali e ambientali autoctoni, che provoca danni alla sua bellezza.
D’altra parte lo stesso simbolo del festival, la rielaborazione dell’ UNKATAHE, una divinità degli indiani del Nord America che protegge dai cattivi spiriti del male, vuol rappresentare gli abitanti della valle, ben decisi a non finire come gli Indiani, sconfitti e relegati in riserve.
La situazione generale ha impedito la realizzazione del festival ma l’Associazione non si è data per vinta e ha realizzato, in attesa di poterlo fare dal vivo, una edizione virtuale.
Il filo conduttore metaforico della nuova edizione era stato individuato nel capolavoro di John Steinbeck “FURORE”, visto come un richiamo al nostro futuro e alla situazione attuale. Il festival , appena le condizioni sanitarie lo permetteranno, riproporrà questa sua lettura dal vivo, ma intanto una idea precisa la si può avere andando sul sito del festival https://www.valsusafilmfest.it/ dove sono ospitate le letture di brani tratti dal “Furore” : si parte con la lettura dello scrittore valsusino Paolo Bertini e si continua Peppino Mazzotta, Sara D’amario, Laura Curino, Mohamed Ba, e Beppe Gromi.
Sul sito inoltre potrete fino al 15 maggio vedere e votare i filmati di numerose sezione del festival (Corto, Alpi e Fare Memoria) oltre a vedere i video della rassegna Cinema in Verticale ( una rassegna di audiovisivi e film di montagna curata , sin dagli anni ’70, dal Gruppo 33 di Condove).
Non sarà come andarci di persona ma comunque rappresenterà una bella boccata di aria pura di montagna in un periodo difficile.
g.f.