Il futuro? un brigante lo crea

Cerreto Alpi è un piccolo paese di antica storia, è nominato in documenti del 835, posto a 900 metri di altezza nell’Appennino Tosco Emiliano.

Un paese ricco di fascino ma che con il passare del tempo pareva condannato allo spopolamento e all’abbandono. Alla fine degli anni 90 chiudeva il bar gli abitanti ormai erano ridotti ad un pugno e sembrava davvero che per il piccolo paese non ci fosse futuro. Ma il futuro non è una china irreversibile, anzi il futuro è di chi lo fa, pensano da queste parti, e allora nel 2003 16 persone mettendo insieme un capitale da sogno, 1600 euro, fanno nascere la coop di Comunità dei Briganti del Cerreto.

L’obiettivo è semplice creare occasioni di lavoro valorizzando al massimo tutte le potenzialità e le ricchezze della montagna. Si parte così dal rispetto della natura investendo su servizi ambientali e di manutenzione del territorio e sul recupero di attività perdute come la produzione della farina dolce di castagna, la raccolta e la commercializzazione di prodotti tipici del bosco e del sottobosco.

Un impegno che risulta premiato dal riconoscimento come miglior filiera forestale (2016) nell’ ambito del premio “Comunità Forestali Sostenibili” ideato da Legambiente e PEFC Italia , con il patrocinio dell’Anci e del Ministero dell’Ambiente, per valorizzare e far conoscere le buone pratiche di gestione territoriale e forestale delle aree interne.  Un premio ottenuto per la capacità di coniugare educazione ambientale, sensibilizzazione territoriale attraverso la raccolta e produzione di farina di castagne.

Ma non si crea economia solo attraverso solo l’uso intelligente, e rispettoso delle tradizioni, delle risorse ambientali. L’altra grande carta è stata puntare sul turismo. Un turismo particolare che va al di la anche dell’ecologia e del rispetto dell’ambiente per divenire quello che loro stesso hanno definito come turismo di comunità .                                                                                                                             Cosi il vecchio asilo è diventato un ostello, è stato ristrutturato il rifugio, e anche il vecchio mulino è diventato un luogo dove passare una bella vacanza. Accanto alla ristrutturazione e l’affitto degli immobili per le vacanze è nata una attività di progettazione e gestione di corsi e progetti per gruppi e scolaresche.E poi feste ed eventi fra cui il campionato mondiale del fungo nel mese di ottobre ( c’è tempo sino a giugno per iscriversi, se ti interessa clicca qui ).

Un modello di successo che ha rivitalizzato il paese ( è riaperto il bar, l’alimentari, la pompa di benzina) e che ha fatto si che i Briganti del Cerreto siano state inseriti, nel 2013, nei 20 casi di innovazione e buone pratiche a livello europeo. Il giudizio è stato dato dal Centre for Strategy & Evaluation Services di Kent, Regno Unito, che ha svolto la ricerca per conto della Commissione Europea. Fra gli elementi particolarmente apprezzati, anche sostenibilità finanziaria, competitività e capacity building. La cooperativa è infatti un’impresa che funziona: da lavoro e reinveste regolarmente nell’ampliamento e miglioramento dell’offerta turistica. Grazie ad una costante attività di formazione, i ragazzi della cooperativa hanno sviluppato competenze multidisciplinari che consentono loro di ricoprire diverse figure professionali. I sedici soci sanno fare tutto: dalla pulizia del bosco al raccolto delle castagne, dalla guida turistica all’insegnamento di sci, fino alla gestione del rifugio. Perché se il futuro è di chi lo fa, qui di fuiuro ce n’è davvero tanto.

Per saperne di più

http://parma.repubblica.it/cronaca/2016/04/20/news/briganti_del_cerreto-137621514/

 

 

https://video.repubblica.it/edizione/parma/briganti-del-cerreto-un-modello-di-turismo-di-comunita/236452/236202

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