Questa è una delle tante ricette che ho ritrovato nel mio “bagaglio gastronomico” ma di cui non
ho idea della provenienza.
L’ho sempre vista preparare dalla mia mamma, da quando ero piccola, e tornavamo dal mare, io
seduta sul sellino posteriore del motorino di mamma, e ci fermavamo a comprare il pesce
dall’omino con l’Ape che stava sull’angolo della via.
Compravamo invariabilmente o totani e gamberetti da friggere – i totani erano piccoli e tagliati ad
anello, non a falde come si fa ora – oppure un po’ di pesce per il brodino di pesce.
Non credo che l’omino con l’Ape avesse molti altri tipi di pesce in vendita: forse delle acciughe e
le seppie.
Ai tempi c’era meno necessità di scegliere fra mille-mila varietà.
Sicuramente è uno dei tanti brodetti di pesce tipici del Mediterraneo, presumo di origine
viareggina, fatto con quanto rimasto nelle reti dopo aver venduto il pesce più grande e bello.
Ho scoperto solo da adolescente, quando ho cominciato a interessarmi alla preparazione dei piatti,
che il pesce per il brodino altro non è che frittura di paranza, che deve però necessariamente
contenere due tipologie di pesciolini: le soglioline piccole, che non superano i dieci centimetri di
lunghezza, e certi pesciolini allungati come anguillette, di colore rosa. Poi tutto il resto di
pesciolini, una triglia se c’è, tutto bello misto.
Quindi procuratevi i vostri pesciolini, un mezzo chilo e che siano belli freschi. Eviscerateli,
lavateli e lasciateli con teste e lische.
Prendete un tegame dai bordi alti, versateci un po’ d’olio, uno spicchio d’aglio tritato finemente,
del peperoncino e una manciata di prezzemolo anch’esso tritato.
Quando è caldo, aggiungete i vostri pesciolini interi, rosolateli – si disferanno abbastanza
rapidamente – e sfumateli con mezzo bicchiere di vino bianco secco. Una volta evaporato,
aggiungete un paio di pomodori pelati, mescolateli, e aggiungete un po’ di acqua calda, quanta è
necessaria per il vostro brodo. Portate a bollore, aggiustate di sale con estrema prudenza perché il
pesce ha già un po’ di sale di suo, abbassate il fuoco e lasciate sobbollire coperto per circa
mezz’ora.
Nel frattempo, decidete con cosa accompagnare il vostro brodino. A casa mia le possibili scelte si
restringono a due: o capellini d’angelo, o pane tostato strofinato con l’aglio.
Quando il brodetto sarà pronto – e avrete la cucina invasa da un profumo celestiale, ve lo assicuro
– prendete un colino dalle maglie piuttosto fitte, un secondo tegame, e colate il brodo, in modo
che non restino residui o lische. A questo punto, se avete optato per i capellini d’angelo, appena
prende il bollore mettete giù la pastina, oppure accomodate un paio di fette di pane tostato nel
piatto e versateci sopra il vostro brodino di pesce.
Pronti: semplice, relativamente economico, ma con un sapore che in un attimo vi porterà al mare.
