Ogni famiglia ha le sue ricette di casa, quelle che trovi solo in quel nucleo familiare lì e basta. Se è uso comune preparare il bollito per Natale o la grigliata a ferragosto, per le altre ricorrenze o riunioni di famiglia, ogni casa ha una o più ricette assolutamente esclusive che negli anni diventano tradizione.
A casa mia tra queste ricette ci sono le penne saltate della nonna Tiziana. La mia nonna paterna aveva fantasia a sufficienza per inventarsi ricette dal carattere senza dubbio tradizionale, ma inventate da lei di sana pianta. Queste penne, semplici e gustose, ottime per risolvere un pranzo con ospiti imprevisti, quando venivano cucinate da mia nonna avevano due caratteristiche: erano indietrissimo di sale – per ragioni di salute – e piccanti, al punto che, ancora adesso, se qualcuno in famiglia dimentica il sale ma non il peperoncino viene subito additato come erede della nonna. Ecco dunque la ricetta.
Mettete sul fuoco la pentola con l’acqua per la pasta e buttateci dentro un dado da brodo di carne. Non saltate questo passaggio perché è fondamentale. Appena l’acqua bolle, salatela poco, perché il dado un po’ di sapore lo rilascia, e buttate le penne, rigorosamente rigate e lunghe. Nel frattempo, in una padella larga adatta a saltare la pasta, rosolate della cipolla bianca in un po’ d’olio. Mia nonna era una fan della margarina e utilizzava quella, io preferisco l’olio, voi scegliete ciò che preferite. Mettete nel fondo di cipolla un po’ di pancetta tagliata a dadini piccoli, e fatela rosolare. Aggiungete peperoncino a vostro piacimento. Quando la pancetta è pronta, versate nella padella a fuoco bassissimo della panna da cucina e qualche cucchiaio di salsa di pomodoro, giusto per dare un colore rosa al vostro sughetto. Salate con parsimonia. La pancetta è saporita, ma la panna no, e quindi regolatevi di conseguenza. Oppure fate come mia nonna, e scordatevi il sale. Quando la pasta è cotta, meglio se al dente, scolatela – lasciandola un po’ umida, così il sughetto sarà più cremoso – e saltatela nella padella. Servite ben calda, e godetevi il sapore semplice del pranzo dalla nonna.
Isabella Lari