In questo momento di crisi che pare finita senza che però in molti ( la grande maggioranza) se ne siano realmente accorti, vale la pena raccontare l’esperienza Sardex.
Sardex è il circuito economico integrato progettato per facilitare le relazioni tra soggetti economici operanti in sardegna.
Ideata nel 2009, proprio per rispondere alla crisi e offrire un supporto alle aziende del territorio, ha chiuso il bilancio 2016 a 2,8 milioni di euro con una crescita rispetto all’anno precedente di 500.000 euro e da lavoro a 50 persone.
Un vero successo tanto che l’esperienza è stata replicata in 11 regione italiane.
Come funziona in concreto? in pratica una community dove gli iscritti possono cedere all’interno beni e servizi che non riescono a vendere o collocare in euro (la capacità produttiva inespressa), gli individui o le imprese, naturalmente iscritti al circuito, potranno acquistare quei beni o servizi attraverso i propri crediti, permettendo al primo soggetto di poter accumulare un credito da poter spendere sul circuito per altri beni e così via.
Un concetto innovativo che guarda alla sharing economy e che forma un mercato parallelo.
Per iscriversi al circuito bisogna stipulare un abbonamento annuale dopo di ché non ci sono costi aggiuntivi o fee. Da notare come, per garantire la sopravvivenza all’interno della rete, vengono accettate unicamente aziende con prodotti considerati “vendibili” agli altri iscritti.
Concretamente: hai un ristorante, vendi i tavoli che normalmente rimangono vuoti accettando sardex , con i quali potrai comprare altri beni da altre persone del gruppo: per esempio, carne da un macellaio, pulizia delle tovaglie dalla lavanderia, ecc.
Da notare che il sardex essendo complementare, e non sostitutivo dell’euro, gioca un ruolo importante nel far girare l’economia non dando interesse e non potendo essere accumulato. Si stima che la velocità di circolazione del sardex sia otto volte superiore a quella dell’euro monetizzando l’economia inespressa. Un risultato possibile anche perché, per regolamento, nessuno può restare troppo tempo a debito o a credito.
E non si pensi che sia una novità nata con lo sviluppo di internet o con la crisi economica del 2008. In realtà l’esperienza più longeva è nata nel 1934 e riunisce 62mila imprese.
si chiama Wir ed è nata in Svizzera, dove di banche e finanza se ne intendono. Attualmente è stimato muova l’1 per cento del pil svizzero.
Magari un pensierino converrebbe farcelo
Per saperne di più:
https://www.internazionale.it/reportage/roberta-carlini/2017/01/22/tibex-sardex-monete-alternative
www.startupbusiness.it/sharewood-lo-sport-outdoor-nella-sharing-economy/79893/