Non ho mai nutrito troppa simpatia per l’arte contemporanea, né per gli imprenditori di criptovalute ma, da buon toscano, ho sempre avuto una passione per il gusto dello scherno.
In questi giorni questi 3 grandi temi sono tornati a incrociarsi tra loro a causa dell’acquisto, per 6,2 milioni di dollari, dell’opera Comedian di Maurizio Cattelan da parte di Justin Sun, imprenditore cinese specializzato in criptovalute.
A seguito dell’acquisto Sun ha affermato che avrebbe mangiato questa banana, come parte dell’esperienza artistica, e che ne avrebbe comprato circa 125mila dallo stesso fruttivendolo nel quale era stato comprato quella esposta all’asta a New York. Ha poi aggiunto l’icona di una banana accanto al suo nome utente su X.
Tutto ciò mi ha suscitato un senso di déjà vu affatto ingiustificato, in quanto l’opera Comedian era stata presentata nel 2019, la banana già staccata dal muro e mangiata nel 2019 e l’opera già comprata (il soggetto è stato pensato in 3 copie dall’artista, questo sarebbe il secondo venduto) per una cifra apparentemente spropositata, attorno ai 120mila dollari.
L’ennesimo dibattito che ne è scaturito, se questa sia arte o meno, ha fatto nascere in me alcune riflessioni che vorrei qua condividere.
In primo luogo non capisco l’attenzione dedicata al fruttivendolo da cui è stata acquistata la banana, informazione riportata da molti media, addirittura dal New York Times. Non ne capisco il senso perché una banana acquistata dal fruttivendolo è una banana, non potrà mai costare più di quanto costerebbe una banana. La banana di Comedian non è più una banana ma è trasfigurata in qualcosa d’altro, tramite il medium dell’artista diventa un altro oggetto ed assume un valore in quanto diventa oggetto altro rispetto alla banana del fruttivendolo. Quindi cosa potrebbe avere da dire un fruttivendolo sulla questione? Quale arricchimento comporta una notizia di questo genere?
Assolutamente nessuno se si crede che quella di Cattelan sia un’opera d’arte.
Similmente, che senso ha affermare di voler comprare 125mila banane da quello stesso fruttivendolo da cui è stata acquistata la banana appesa all’asta di Sotheby’s se la banana dell’opera non è la banana del fruttivendolo ma un oggetto altro?
Anche in questo caso assolutamente nessuno.
In secondo luogo, che senso ha affermare che questa banana sarà mangiata come esperienza artistica?
Questa banana è già stata mangiata, diventando performance artistica, nel 2019, agli albori dell’opera e nuovamente nel 2023 da uno studente sudcoreano, non c’è nessun atto rivoluzionario in tutto ciò né tantomeno un interesse particolare, non ha nessuna differenza sapere se un quadro acquistato lo si tiene in camera da letto o sopra il camino per apprezzarne meglio l’esperienza artistica, che senso ha allora organizzare un incontro in un hotel per raccontare come qualcuno si gode la sua opera d’arte?
Anche qui credo la risposta sia assolutamente nessuno.
Credo che Sun, un imprenditore relativamente giovane in un settore in espansione come quello delle criptovalute che acquista per una cifra assurda (ben superiore a quanto gli stessi battitori dell’asta si aspettassero di venderla) l’opera più chiaccherata e più vendibile mediaticamente del momento,mirasse semplicemente ad un ritorno pubblicitario, di esposizione.
Poi però fa un passo oltre, non vuole mostrarsi solo come geniale compratore ma vuole fare un utilizzo della sua opera, vuole utilizzare il suo carattere sarcastico e qua più che un imprenditore lungimirante mi ricorda la figura del borghese gentiluomo di Moliérè.
Organizzando una conferenza per mangiare la banana di Comedian, affermando di voler comprare 125mila banane dallo stesso luogo in cui è stata comprata la banana originaria esposta nell’opera, Sun assume un carattere grottesco, la scelta di mangiarla, di rimpiazzare la banana con la banana dello stesso negozio diventa una semplice ripetizione di ciò che è stato, non c’è niente di originale, di nuovo, di interessante, la figura del magnate interessato all’arte lascia spazio alla figura della vanità di un ricco imprenditore che ricerca uno spazio di visibilità, che vuole ostentare la sua ricchezza acquistandone un simbolo, un’opera d’arte ma senza capirla veramente.
Qui sta il carattere fondamentale a mio avviso, di Comedian.
Nel 2019 Cattelan attacca una banana al muro, con un’angolatura di 37 gradi, fissandola con uno scotch grigio. Cattelan ha uno status riconosciuto come artista quotato e in quanto tale la banana appesa al muro assume un valore ed un’importanza. Il valore dell’opera nasce interamente dal fatto che è stato Cattelan ad appenderla al muro ma allo stesso tempo il valore dell’opera è data interamente dalla quotazione che gli altri, i mercati, danno di Cattelan.
L’opera assume importanza a causa dell’importanza che è data, da altri, a Cattelan e Cattelan sfrutta questo meccanismo per creare una provocazione che da altri sarà riconosciuta come opera.
Sun, acquistandola per 6 milioni di dollari, diventa il pretesto per cui l’opera assume valore e per il quale se ne parla, è creatore dell’opera stessa, nel momento in cui la acquista, al pari dell’artista stesso che l’attacca al muro.
Tuttavia Sun non se ne rende conto e qui l’opera mostra la sua rivincita e mette in ridicolo l’altro che prova ad ottenere il suo posto nella storia dell’arte offrendo però solo una mera caricatura del mecenate d’arte e mostrandosi invece come lo stereotipo di un volgare imprenditore.
L’opera allora si rivolge a tutti noi e ci porta a riflettere sullo stato dell’arte e su cosa è arte mostrando il suo lato di burla e mettendo in ridicolo chi oggi è il principale fruitore di quest’arte, una classe imprenditoriale che mal ne capisce il significato ma che se ne interessa solo in quanto ritorno economico, che vuole mostrarsi rivoluzionaria reiterando un’immagine ormai stantia di ciò che era stato innovativo una volta e volendo mostrare come innovativo un atto già vecchio come il mangiarsi la banana di Comedian, quando l’atto più rivoluzionario sarebbe stato quello di lasciarla attaccata al muro.
