A Viareggio esiste da ormai 15anni una bella esperienza di lavoro, solidarietà recupero delle tradizioni: Le Botteghe della Cartapesta. Una Cooperativa Sociale “ che è un laboratorio artistico di lavorazione della cartapesta.
Tutto nasce nel 2005 dall’idea di una donna che si occupa da sempre di politiche attive del lavoro e di dare opportunità alle donne: Wanda Pezzi.
“In quel periodo collaboravo con la Casa delle Donne di Pisa. Tutti i giorni passavo per Piazza dei Miracoli e tutte le volte mi veniva da pensare che intorno alla Torre era nata una vera piccola economia fatta dai souvenir mentre da noi, a Viareggio, intorno al Carnevale più famoso d’italia e al suo materiale principe, la cartapesta, non eravamo riusciti a far nascere niente di simile. Nello stesso periodo uscì un bando di piccolo credito della Regione Toscana per inserire nel mondo del lavoro donne svantaggiate e disabili attraverso un percorso di formazione e creazione di impresa Costruimmo allora un progetto incentrato sulla cartapesta alla fine del quale venne costituita una cooperativa. Tutti gli utenti del progetto erano assenti da molto tempo dal mercato del lavoro o addirittura non vi erano mai entrati. Così capii che in quell’occasione non potevo fare solo la docente e feci un patto con la tutor del corso Giovanna Bonoldi, esperta di orientamento e arte. Per il primo anno io avrei fatto la Presidente e lei la Direttrice. Doveva essere un anno e invece siamo ancora qui: Presidente e Direttrice”
Un progetto che certo è stato giustamente benvoluto dalle varie amministrazioni ma che ha comunque sempre puntato a sostenersi economicamente stando sul mercato.
Il primo periodo il progetto fu ospitato in un centro formativo della Provincia di Lucca con sede a Viareggio. Dopo quel primo periodo, in cui il progetto prendeva forma, ci fu l’opportunità di spostarsi nel centro più importante al mondo per la cartapesta: la Cittadella del Carnevale di Viareggio, là dove i maestri carristi costruiscono le maestose costruzioni che sfilano per Carnevale.
Nei locali che aveva in affitto la cooperativa accanto all’attività di produzione e vendita di oggetti di cartapesta iniziò a fare anche piccoli laboratori per le feste di compleanno dei bambini. A fare animazioni e da punto informativo per tutta l’area.
Un lavoro importante – ci dice Wanda– tanto che gli amministratori della Fondazione Carnevale ci sospesero, come riconoscimento del lavoro che facevamo, l’affitto del laboratorio. Noi eravamo felici di questo riconoscimento ma avremmo anche voluto fare di più. Avevamo studiato e presentato un progetto per la creazione di un ecomuseo con un sevizio di laboratori e esperienze per i bambini rivolto ai residenti e ai turisti. Pensavamo ad un luogo in cui i genitori, lasciando in sicurezza i loro bambini, potevano partire per visitare la Cittadella e tutti i musei della città e della Versilia (la Cittadella è baricentrica e in mezz’ora si raggiunge la maggior parte dei luoghi di interesse turistico della Versilia ndr). Purtroppo non siamo riusciti a far capire l’importanza che quel progetto poteva avere per la città.”
Poi improvvisamente il laboratorio alla Cittadella non è più disponibile. Una ristrutturazione degli spazi non prevede più che la piccola cooperativa possa essere ospitata in quei luoghi.
Ma come si dice si chiude una porta e si apre un portone. Così “Le Botteghe della Cartapesta” bussa a tutte le porte e trova la soluzione. Nel centro città di Viareggio c’è un bellissimo mercato, purtroppo adesso un po’ in decadenza, e ha alcuni spazi vuoti. Cosi dopo averne affittato uno ha iniziato con le sue produzioni. Ma anche in questo caso il Dna della cooperativa fatto di solidarietà e attenzione ai luoghi dove opera si è fatto valere e, durante il periodo più duro della pandemia, la cooperativa si è inventata un altro, si potrebbe dire l’ennesimo, progetto.
“Molte mamme di ragazzi diversamente abili erano preoccupate perché il lockdown aveva interrotto le normali attività e rischiava di isolare sempre di più i loro figli. C’era poi la preoccupazione delle attività che stavano attorno a noi per la situazione economica. Il mercato poi è una zona che già prima del lockdown aveva problemi e molti negozi erano chiusi da molto tempo, con vetrine vuote e abbandonate. Così abbiamo pensato ad un progetto di welfare locale, finanziato dalla Banca del Monte di Lucca, che partisse da un corso di formazione per ragazzi disabili e che avesse il fine di costruire degli addobbi per le vetrine vuote.”
Il progetto poi è stato portato a buon fine non ostante che il finanziamento previsto abbia subito un taglio, a causa dell’emergenza Covid, e così sono nati i pannelli, ispirati ai grandi personaggi di Viareggio: Puccini, Viani, Tobino, che sono andati ad abbellire, i primi di dicembre, le vetrine dismesse.
Ma sarebbe un errore pensare che la cooperativa viva di progetti finanziati da enti pubblici. La cooperativa è soprattutto una azienda che sta sul mercato. Basta vedere il loro sito internet (www.lebotteghecartapesta.it) per capire che stanno attenti al marketing e alla qualità del loro prodotto che spazia dai souvenir, alle maschere, ai gadget aziendali, alle produzioni originali su commissione, alle scenografie per arredare vetrine e per eventi, ai quadri in cartapesta.
Un progetto che è un punto di riferimento e che, oltre agli occupati fissi e a vari collaboratori, spesso ospita borse lavoro o progetti per il rafforzamento delle competenze lavorative.
Economia e socialità quello che ci servirà per ripartire.
