homo faber

L’antropologo  Stefano Boni ha creato la nozione di Homo comfort. L’uomo che sa fare il suo lavoro e nulla più dipendendo cosi sempre più dal mercato per soddisfare i suoi bisogni. Livelli di comodità sempre più elevati che sono programmati e incentivati dagli Stati ( anche attraverso la iper regolamentazioni) ma che non hanno una vera e propria opposizione.

La tesi centrale di questo lavoro è che l’anelito di comodità ha generato una sistematica scissione tra gli esseri umani, e tra noi e l’ambiente, provocando la distruzione di sistemi sociali, ecologici, economici.  Di fronte a disastri ambientali, disuguaglianze estreme di benessere e possibilità, disagi psicologici e sociali senza precedenti, la persistente passività della popolazione va spiegata anche con un sostanziale sostegno, generalizzato e prolungato, alla moltiplicazione del comfort, fino a un’assuefazione profonda che rende impensabili soluzioni alternative.

Recuperare dunque il nostro ruolo di homo faber può essere il primo passo verso il cambiamento della società attuale.

Senti dalla voce diretta dell’autore https://www.youtube.com/watch?v=yu5q2MKo8Os

Un esempio concreto l’autocostruzione nel libro  abitare illegale