Vanja

Vanja, il sogno scorre col Danubio
E non tornerà mai più così splendente.
Tu, io e questa sera dolce del connubio
Svaniremo come una stella cadente.

Vanja, le strade sono buie e deserte.
Ogni tanto ci tocca teneramente una brezza
E coi tuoi capelli luccicanti si diverte,
gioca miracolosamente e li accarezza.

Tutto sarà, ma noi mai più in questa ragnatela,
dove la Luna svanisce da quel volto celeste.
Sulla mia fronte si è già accesa una candela
Come un faro in mezzo al gorgo delle tempeste.

Vanja, senti la notte che dal Danubio si fa amare?
È tardi. L’ultima lucciola spegne già il suo lumino.
Una volta sola si è capaci di tutto ciò che si vuol fare,
una volta sola la mia mano ti potrà salvare dal destino.

Vanja, tu non cedere a queste mie rime.
Ti ingannerà il mormorio della notte profonda.
Potresti illuderti: il Danubio sublime,
col tuo nome, le mie labbra inonda.

Ma al Danubio non importa della nostra chimera.
Perciò non parlare, non aggiungere niente.
Anche se dovessimo impazzire questa sera,
il Danubio continuerà a scorrere lentamente.

Vanja, abbracciamo il Danubio, quest’acqua potente,
anche se non c’è posto per noi nella sua memoria,
e quando la notte alzerà il suo velo indecente,
sorrideremo segnando la fine della nostra storia.

Dragan Mraovic

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