DI seguito la presentazione della terza edizione del Festival di Poesia Tramontinversi scritta dall’ideatore e direttore artistico Giancarlo Micheli.
Il Festival quest’anno ha una sezione OFF, in cui i poeti potranno leggere i propri lavori, che si terra alla Libreria Lungomare sul lungomare di Viareggio. chi fosse interessato ad avere informazioni su come partecipare può scrivere a tramontinversi@gmail.com
La rassegna di poesia a viva voce Tramontinversi sono io, si potrebbe dire; e lo dirò.
Un tramonto invertito sarebbe un’alba, lungo un eventuale corso retrogrado del tempo; un tramonto, messo in versi, avrebbe a che fare con la cosmologia, la sapienza e la bellezza, ma anche con il sublime ed il terribile, affinché non faccia un torto al sogno né alla realtà, che purtuttavia ne conseguono o ne procedono.
Chi sono io? Sono chi frequento, chi infesto? Sono la voce che risuona in questo corpo, limitato a dovere e secondo necessità? Sono almeno questo o qualcosa di più? Io è un altro?
A domande del genere provarono a rispondere quindici poeti, sul far della sera, nei pressi d’un arenile ormai già solitario, durante l’estate del 2012. In appuntamenti distinti, essi presentarono loro raccolte di versi, edite o inedite, e dialogarono con il pubblico. Stati generali e particolari della poesia, sarebbe stato il titolo che avrei voluto dare ad un reperto filmato dei vari incontri, a realizzare il quale mi aiutò l’amico Gianluca Cupisti; adesso, ciò che ne resta è in un vecchio disco, cui auspico di avere accesso, prima o poi, se il cielo sarà propizio.
A distanza di dieci anni, mi venne l’estro di riproporre la rassegna. Stavolta, ricevetti accoglienza presso la Biblioteca comunale G. Marconi. Articolai tre eventi, nell’intento di offrire un panorama, non esaustivo ma emblematico, dell’editoria di poesia, quella che resiste nei ristretti margini di libertà concessi dal vigente apparato editoriale-industriale. Di fatto, lo sfondo che utilizzai per le locandine di tutti gli incontri fu desunto da un foglio che, recatomi a Parigi su invito dell’Université Paris-Nanterre, pochi mesi prima, avevo rinvenuto per caso sul plinto della statua di Lamarck, mentre passeggiavo nel Jardin des Plantes, in un mattino soffuso da una sottile pioviggine. Sul foglio erano trascritti a mano, con una grafia all’apparenza giovanile, i versi della poesia Liberté di Paul Eluard. Subito, pensai d’intitolare la rassegna a Gianluca, morto nell’autunno precedente, ché quello era il giusto omaggio alla sua memoria.
Quest’anno ho deciso di tentare di nuovo la sorte. Finora, ho incontrato compagni di strada, vecchi e nuovi, che mi affiancheranno ancora per un tratto. D’accordo con l’amica attrice Paola Lazzari, che darà voce all’esperimento, ho deciso di introdurre ciascuno degli appuntamenti mettendo in dialogo miei versi con quelli di alcuni poeti partecipanti ai passati Tramontiversi e che, nel frattempo, hanno lasciato questo mondo. Mi è parso un buono spunto di riflessione verso una prassi storicizzatrice più laica e concreta di quanto non avvenga nelle liturgie della preistoria umana. Gioverà? Non solo ai posteri vada l’ardua sentenza.
G. Micheli
