E’ cosa certa che TRILOGIA DELLA RABBIA suona bene come titolone per i tre romanzi di Luciano Bianciardi ripubblicati da Feltrinelli nel centenario della nascita dello scrittore grossetano. Sulla sua morte la questione è ben più tragica perché Bianciardi morì d’alcol a 49 anni. Mi permetto di dire che RABBIA dovrebbe essere sostituito con BEFFA, come spesso è la vita di chi comprende bene ciò che sta accadendo e, malgrado tutto, non si fa dominare dal rancore (semmai da una sottile frustrazione mitigata dall’autoironia). I tre romanzi contenuti nel volume sono: IL LAVORO CULTURALE, L’INTEGRAZIONE e LA VITA AGRA (quest’ultimo già molto noto).
Prima di esprimere commenti sui due racconti decisamente non famosi, voglio dire che Bianciardi di libri in italiano ne scrisse molti altri traducendo dall’inglese Jack London, William Faulkner, John Steinbeck, Henry Miller. Fu licenziato, però, da Giangiacomo Feltrinelli (il Giaguaro) per scarso rendimento.
Capita l’antifona, qualche anno dopo rifiutò una collaborazione stabile al Corriere della Sera… Un tipo poco ambizioso s’è detto molte volte, un provinciale che subisce l’impatto con Milano, un comunista tutto d’un pezzo, ma nei suoi libri c’è molto altro ancora.
G. Del Monte