Quando la poesia racconta la guerra

La disfatta di Caporetto è in Kobarid – Il silenzio degli ultimi, il lavoro di Gioele Rossi e Alberto Camanni , il pretesto per raccontare la guerra, ogni guerra

Lo spettacolo prende le mosse dal libro “Caporetto” di Alessandro Barbero che racconta
le vicende che portarono alla disfatta italiana nell’ottobre-novembre 1917, e dalla lettura delle lettere nelle quali i soldati raccontano la vita di trincea, gli assalti alla baionetta, le privazioni, i compagni scomparsi, gli ordini folli degli alti comandi.
Ma leggere non bastava e lo spettacolo è nato concretamente dopo un viaggio di 2 settimane lungo le trincee di Caporetto ( Kobarid in Sloveno) e dopo aver ascoltato i silenzi che ancora permeano la zona.

La sfida diventa raccontare come quegli uomini in quella situazione riescono a mantenere almeno una parte, anche minima, della propria umanità.

La scelta è raccontare questa storia attraverso il linguaggio dei clown il registro poetico che permette al clown ( e quindi anche all’uomo) di sognare, meravigliarsi anche nele più tremende difficoltà.

Una sfida raccontare la tragedia della guerra con la leggerezza e la poesia. Una sfida che per essere vinta ha bisogno degli aiuti di tutti. Per contribuire al progetto puoi cliccare qui. c’è tempo sino al 25 febbraio

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