Almeno 110 elefanti sono morti tra settembre e dicembre 2023 a causa della siccità nel Parco Naionale Hwange nello Zimbabwe.
Per gli esperti non ci sono dubbi: la causa della strage è da attribuire alla spaventosa siccità che sta flagellando il Paese africano. La conferma è arrivata anche dal Zimbabwe Parks & Wildlife Management Authority
“Ci affidiamo all’acqua artificiale perché le nostre acque di superficie sono diminuite. Poiché gli elefanti dipendono dall’acqua, stiamo registrando un numero maggiore di decessi”, ha detto alla Reuters Daphine Madhlamoto, principale ecologista dello Zimparks presso il Parco nazionale di Hwange (1)
La terribile siccità ha interessato tutta l’Africa meridionale e nel 2024 la situazione non migliorerà, dato che la National Oceanic and Atmospheric Administration prevede nuove ondate di caldo legate al fenomeno meteorologico El Niño.
Tutto questo potrebbe causare una nuova moria fra gli elefanti dello Zimbabwe e non solo.
Già adesso gli animali sono costretti a percorrere lunghe distanze per cercare acqua e cibo. I gruppi di conservazione stanno cercando di fornire acqua supplementare dissabbiando le pozze d’acqua e pompando più acqua attraverso pozzi solari per aiutare a far fronte alla crisi.
Essenziale salvarli anche per salvare il Pianeta.
Gli elefanti sono un vero presidio nella lotta alla crisi climatica.
I loro escrementi concimano naturalmente un suolo spesso arido e privo di nutrienti e calpestando cespugli e disperdendo piante, frutti e semi sulle lunghe distanze e i diversi ambienti che percorrono permettono alle foreste di rigenerarsi
1 Rivista Africa dicembre 23