La permacultura si può definire come un sistema di progettazione per insediamenti umani ecosostenibili,
Si parte dall’osservazione che in natura, pur senza operazioni di distribuzione di concime, i boschi e i pascoli rimangono fertili e il ciclo naturale si ripete instancabilmente nel tempo. L’ idea è quindi costruire, per le proprie coltivazioni, un ecosistema naturald, che crea colture pluriennali con un ridotto consumo di energia fossile, di lavoro umano e con un’ottimizzazione dell’uso dell’acqua. Soprattutto in paesi a clima temperato come l’Italia si assiste già ad una diminuzione della disponibilità di acqua. In questo quadro, la permacultura con le sue tecniche per immagazzinare la pioggia nel terreno e per ottimizzarne il consumo può giocare un ruolo molto importante. Nei grandi spazi è ovviamente più efficace implementare una progettazione di permacultura. In quel caso si può modificare la topografia del terreno tramite fossi livellari, stagni e terrazzamenti per veicolare l’acqua dove interessa, evitare l’erosione da scorrimento superficiale, catturare e trattenere l’acqua. Con queste strategie si hanno poi altri benefici, oltre ad una gradevolezza visiva, l’ aumento dell’humus, l’ incremento delle zone di margine e di conseguenza della biodiversità.
Ovviamente questa tecnica è difficile, o impossibile, da adottare nel giardino o orto di casa. Vi sono però altri accorgimenti che tutti possono adottare
Una prima attenzione è avere un elevato contenuto di materia organica nel suolo: l’ humus a cui abbiamo accennato prima, che aiuta a trattenere una quantità enorme di acqua. Un aumento di humus riduce la necessità di irrigazione. ( ad esempio passando dal 1% al 2% di percentuale ci humus nel terreno la necessità di irrigazione si riduce del 75% ). Oltre a questo l’hus ha altre caratteristiche benefiche: rende il suolo più fertile, immagazzina sostanze nutritive, incrementa la vitalità del suolo e lo rende più soffice. Per questo avere un buon strato di humus è uno degli obiettivi principali di chi progetta in permacultura.
Una seconda tecnica è quella della pacciamatura (la copertura del terreno con materiale organico). per la pacciamatura si può usare paglia, foglie, fieno senza semi, sassi, cippato, segatura, alghe, cartone o altro materiale organico che si ha a disposizione. La pacciamatura, raffreddando il terreno che non più a diretto contatto con il sole, riduce l’evaporazione dell’acqua dal suolo,. Inoltre aumenta la fertilità e riduce la crescita di erbe spontanee.
Un’altro accorgimento, che può sembrare scontato, è collocare le piante in base al loro bisogno di acqua. Non solo è meglio collocare piante che hanno bisogno di poca acqua nei climi siccitosi e, ovviamente, viceversa, ma anche all’interno dello stesso terreno vi possono essere differenze. Se si riesce ad individuare le aree più umide e quelle più secche si possono mettere a dimora le pianta nel luogo preferito. Ad esempio si possono collocare piante bisognose di acqua vicino al rubinetto dell’acqua, ai deflussi dei marciapiedi e ai pluviali. Un modo per stabilire qual è il punto più umido del giardino è osservare dove l’erba è più verde durante la siccità
Infine c’è un ultimo accorgimento che si può adottare per avere il terreno ombreggiato, riducendo l’evaporazione e mantenendolo più fresco, ed è quello di piantare in modo molto fitto
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